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IL CASTAGNO

Come pianta era già nota agli antichi greci, che probabilmente la chiamavano la ghianda di Giove. È un albero alto dai 20 ai 30 metri. Nasce nelle zone temperate in Europa e specialmente in Italia.

Le parti usate sono le foglie, la corteccia e il frutto.

La tradizione popolare è ricca di usanze e leggende legate al castagno e ai suoi frutti. Alcuni detti antichi suggeriscono di far dormire i bambini in culle fatte di castagno per farli crescere forti e sani, in quanto possiede la proprietà di allontanare gli spiriti in modo da permettere sonni tranquilli. I rametti di castagno venivano spesso usati per produrre talismani di protezione, che venivano bruciati insieme all’incenso.

Nella tradizione popolare il castagno è simbolo di previdenza e generosità per la sua capacità di donare frutti in grado di garantire un sostentamento per l’intera stagione invernale.

Dal punto di vista simbolico, il castagno rappresenta l’unione del maschile e del femminile il primo determinato dalla maestosità della chioma e dalla possanza del tronco; il secondo dal frutto, che determina il nutrimento. Nella simbologia araldica, il castagno rappresenta la virtù nascosta (come il suo frutto) e la resistenza (come il suo legno).

I componenti principali sono l’acido gallico, il tannino, gli zuccheri, il fosforo, il magnesio e la pettina.

Le indicazioni terapeutiche sono: espettorante, può essere impiegato nella terapia sintomatica della pertosse. Si adopra in infuso, tintura e sciroppo.

Il frutto è un achenio chiamato castagna, con pericarpo di consistenza cuoiosa e di colore marrone, glabro e lucido all’esterno, tomentoso all’interno.

La forma è più o meno globosa, con un lato appiattito, detto pancia, e uno convesso, detto dorso. Il polo apicale termina in un piccolo prolungamento frangiato, detto torcia, mentre il polo prossimale, detto ilo, si presenta leggermente appiattito e di colore grigiastro.

Gli acheni sono racchiusi, in numero di 1-3, all’interno di un involucro spinoso, comunemente chiamato riccio, derivato dall’accrescimento della cupola. A maturità, il riccio si apre dividendosi in quattro valve.

Le proprietà nutrizionali delle castagne sono molte.

Per 100 grammi di castagne noi avremo circa il 166% di calorie ripartite in 84% da carboidrati, il 9% da lipidi e l’8% da proteine. Le castagne contengono anche acqua, contengono fibre solubili e insolubili, contengono niacina, riboflavina, tiamina, potassio, calcio, fosforo, sodio, ferro e rame. Sono un potente ricostituente per tutti i temperamenti nervosi, quindi possiamo affermare che le castagne sono un ricostituente naturale per i temperamenti nervosi e biliosi.

Le castagne sono un prodotto della stagione autunnale. Sono un frutto molto prezioso.

Hanno un buon apporto di fibre quindi aiutano nella stitichezza e regolarizzano l’intestino.

Per molti secoli, nel passato, le castagne erano un importante risorsa alimentare sostenibile perché erano considerate altamente nutrienti e quasi insostituibili.

Grazie al loro contenuto di carboidrati possono essere considerate le castagne un sostituto dei cereali e delle patate.

Le castagne andrebbero sempre però mangiate in modo moderato in caso di sovrappeso e ipertrigliceridemia. Anche chi soffre di colon irritabile deve cercare di diminuire il più possibile il consumo di questo frutto.

Invece, per gli sportivi sono molto consigliate perché contengono molti sali minerali, quindi sono dei rimineralizzanti naturali.

Le castagne in cucina.

Le castagne possono essere consumate lesse esempio la ballotta o arrostite le caldarroste, oppure dalle castagne si può ricavare della farina che si chiama farina di castagne dalla quale si può fare dei dolci tipici esempio il castagnaccio, si può fare la polenta e si può fare anche il pane d’albero che è tipico di alcune zone della Francia.

La dolce farina di castagno è un alimento ad alto valore nutritivo perché contiene molti zuccheri amidi, grassi, minerali ed è povera di glutine.

Con le farine di castagno si fanno anche saporitissimi cibi, farinate, marmellate, castagnacci e budini, molto adatte per convalescenti per gli anziani per i bambini e per tutti coloro che accusano difficoltà digestive. A Venezia nel passato si riteneva che le castagne fossero un rimedio magico contro le emorroidi.

Fra le tante proprietà che ha la castagna è quella di aiutare tutti i soggetti che soffrono di anemia.

L’infuso e il decotto aiutano grazie ai loro tannini a migliorare i casi di infiammazione dell’apparato respiratorio e dell’apparato gastrointestinale. Hanno un’azione antisettica e anti-infiammatoria.

Le castagne possono essere associate con la malva, la salvia, il timo, il finocchio, il mirtillo.

L’uso del castagno nella farmacopea popolare: per il contenuto in tannini, la corteccia ha proprietà astringenti, impiegabile in fitocosmesi per il trattamento della pelle. La polpa delle castagne, cotta e setacciata, trova impiego in fitocosmesi per la preparazione di maschere facciali detergenti ed emollienti.

SILVOTERAPIA:

Il castagno ha come simbolismo la generosità.

La personalità di quest’albero è quella di una forma di vita forte, solida, ruvida. Chi prova affinità per il castagno percepisce in realtà la ricerca di ritmi di vita meno frenetici, ama il contatto con la natura, e tende a godere delle cose più semplici della vita.


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